mercoledì 4 dicembre 2013

Francia, Malata d'Europa?

Certo, questa non è una gara nella quale la seconda e la terza economia dell'euro bramino arrivare prime. Ma visto che insieme Francia e Italia fanno ben oltre un terzo del Pil dell'eurozona, il loro stato di salute è inevitabilmente un problema collettivo oltre che nazionale, lo spartiacque tra una crescita europea robusta e una ripresa anemica, come l'attuale. «Nell'ultimo biennio l'Italia è migliorata, la Francia no ma siccome la Francia fa parte del nucleo duro dell'euro non è esposta alla speculazione, perché tutti sanno che sarebbe aiutata dai tedeschi molto più facilmente dell'Italia» spiega Schmieding con brutale franchezza.
 
di Adriana Cerretelli - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/WI95E

Francia e Italia si stanno sforzando di trovare soluzioni più equilibrate rispetto alle linee guida in stile Troika (Commissione Ue, Bce, Fondo monetario). Parigi ha respinto con decisione le tesi delle agenzie di rating e il presidente Hollande ha confermato che non devierà dalle scelte di sovvenzionamento pubblico dei livelli occupazionali. Ma senza importanti e mirate operazioni di spending review (a cui il governo Letta sta lavorando, obbiettivo tagli per 32 miliardi) che vadano a incidere sul cosiddetto cuneo fiscale sarà molto difficile - dati gli alti livelli di debito e la bassa crescita - evitare una lunga e dolorosa fase di svalutazione interna e imponente disoccupazione strutturale. 

di Alberto Annicchiarico - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/uLz3k

La risposta è semplice: è una questione politica. Il peccato della Francia non è un debito eccessivo, una crescita economica particolarmente scarsa, una produttività scadente (dal 2000 a oggi è stata più o meno uguale a quella tedesca), una crescita insoddisfacente dell'occupazione (come sopra) o altro del genere. Il suo peccato è aver rimesso in ordine i conti pubblici alzando le tasse invece che tagliando lo Stato sociale, cosa che il Governo di Parigi è contrario a fare. Non c'è nessun dato che dimostri che si tratta di una politica disastrosa (e infatti i mercati dei titoli di Stato non sembrano preoccupati): ma a che servono i dati? 

di Paul Krugman - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/yzP6T

Tre i punti critici della Francia, secondo gli economisti del Lisbon Council: e’ uno dei paesi in cui la spesa pubblica in rapporto al pil e’ piu’ elevata; conduce politiche eccessivamente orientate all’interno con il risultato che la quota di esportazione continua a declinare; la competitivita’ e’ indebolita da un aumento eccessivo dei costi del lavoro e da norme restrittive che rendono “piu’ difficile assumere e licenziare rispetto a qualsiasi altro paese dell’Eurozona con l’eccezione della Slovenia”. Di piu’: secondo il Lisbon Council in Francia pesa enormemente “un’avversione alle riforme e le sue politiche rappresentano un rischio per tutti”

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